Senufo, Costa d’Avorio
Inizio XX secolo
Legno
32,5 cm
Provenienza
Louis Pieter Cornelis van Rijn, Amsterdam
Helmut e Marianne Zimmer, Svizzera
Le figure femminili sedute, tema frequente nell’iconografia Senufo, abbondano di riferimenti visuali di carattere simbolico, come la celebrazione della bellezza fisica, della fertilità e della complementarietà dei generi nelle attività umane. Queste statue compaiono durante le cerimonie che accompagnano i passaggi di grado iniziatico della società poro e, poste al centro del circolo dei danzatori, sono oggetto di invocazioni e offerte da parte dei nuovi iniziati, delle donne che li hanno accompagnati nei rituali e degli anziani della comunità. Lo stile della pettinatura, il marcato prognatismo del viso e l’insieme delle forme e delle proporzioni che caratterizzano questa eccellente scultura, fanno ritenere che provenga dai centri di stile dell’alta valle del Bagoé . Secondo i canoni della più apprezzata tradizione scultorea Senufo, il ritmo dei volumi è volutamente sincopato e gli stacchi netti che li separano sottolineano efficacemente le parti salienti della figura: l’atteggiamento perentorio della testa, l’esuberanza giovanile dei seni e la posizione dignitosa e autorevole del tronco. La bella patina devozionale nera ne sottolinea ulteriormente la nitida geometria. Come spesso notato in opere simili, lo sgabello su cui la ragazza( pitya) e’ seduta, e’ integrato alla figura stessa e con essa condivide le due gambe anteriori. La bellissima testa è un esempio compiuto del miglior stile Senufo, che ignora l’elemento descrittivo e naturalistico, preferendo una libertà compositiva quasi astratta. Il volume sovradimensionato della testa è proiettato in avanti e le sole orecchie sono lasciate in posizione anatomica. Il viso, pur minimizzato, emerge con forza dall’ampia curva della fronte che lo sovrasta.
I grandi occhi semichiusi e la piccola bocca serrata e prominente conferiscono forza e distacco all’espressione